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Tatuaggi e salute della pelle: gli strati da tatuare, come curare rossore, croste e infezioni

Tatuaggi e salute della pelle: gli strati da tatuare, come curare rossore, croste e infezioni

Consigli Tatuaggio

In breve

Decidere di fare un tatuaggio è una scelta importante e che, per quanto impulsiva, va ponderata. Bisogna infatti conoscere bene gli strati della pelle e sapere cosa fare in caso di anomalie sul tattoo. Un rossore, un crosta oppure qualche gonfiore strano possono essere campanellini d’allarme che qualcosa non va o che, più semplicemente, non ci siamo presi cura in modo corretto del  nostro tatuaggio.

Dovete ricordarvi, infatti, che la pelle appena tatuata è come se fosse momentaneamente ferita e, come tale, va curata per far sì che  il processo di guarigione sia rapido ed efficace. Addentriamoci così insieme nello specifico mondo della salute della pelle tatuata, per scoprire gli strati di pelle dove si annidia l’inchiostro, ma soprattutto cosa fare in caso di rossore, croste o presunte infezioni.

Salute della pelle: quanti strati ha e dove va a finire l’inchiostro del tatuaggio?

Se vi state chiedendo quanti strati di pelle abbiamo sappiate che sono essenzialmente tre: epidermide, derma e strato sottocutaneo o ipocute. 

  • Il primo, l’epidermide è quello strato sottile che vediamo noi stessi e che ricopre il nostro corpo. Le cellule che la compongono sono svariate: i cheratinociti che formano una barriera impermeabile, le cellule squamose che producono la cheratina, le cellule basali che hanno il compito di creare le nuove cellule e infine ci sono i melanociti che producono la melanina. 
  • Il secondo strato è invece il derma che contiene collagene e l’elastina, i vasi sanguigni, le fibre muscolari, le terminazioni nervose, le ghiandole sudoripare, i follicoli e le ghiandole sebacee. 
  • In ultimo troviamo lo strato sottocutaneo che altro non è che grasso e tessuto connettivo. Anche qui ci sono vasi sanguigni, fibre di collagene e ovviamente cellule adipose che servono per ammortizzare i colpi e proteggere i tessuti e gli organi sottostanti. 

E l’inchiostro del tatuaggio in quale strato si deposita? Se il tattoo è fatto bene va nel secondo strato, il derma. Qui infatti si trovano i macrofagi, delle cellule che raccolgono il pigmento e mantengono il disegno come lo abbiamo fatto la prima volta.

Se un tatuaggio è troppo leggero, ossia si va a tatuare solo l’epidermide, molto probabilmente il disegno sparirà nel giro di qualche mese per via della rigenerazione cellulare. Al contrario, se si va troppo in profondità il rischio è che il disegno si espanda e si allarghi creando degli aloni antiestetici attorno al tattoo.

Ecco perché, quando si decide di sottoporsi ad un tatuaggio, è sempre bene rivolgersi ad uno specialista ed evitare così spiacevoli inconvenienti.

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Per aiutare la guarigione durante il tatuaggio

Pelle sana dopo il tattoo: cosa fare in caso di rossore?

Ora che abbiamo scoperto dove va a finire l’inchiostro del tatuaggio e abbiamo capito quali sono gli strati della pelle, è tempo di capire cosa fare se, dopo la seduta dal tatuatore compare del rossore nella zona del tattoo

Subito dopo essersi tatuati la pelle è, ovviamente, irritata. Si tratta di un’azione comunque un po’ invasiva per il nostro corpo e quindi un rossore sul tatuaggio ed intorno ad esso è assolutamente normale. Questa condizione dovrebbe risolversi spontaneamente o con l’aiuto di alcune pomate idratanti che aiutano il processo di cicatrizzazione del tattoo. 

Ad esempio, tra le creme e gli unguenti migliori che aiutano a lenire la pelle dopo un tatuaggio e quindi a far sparire il rossore troviamo ad esempio il Dermoregolatore Must: un prodotto professionale per tatuatori che rinfresca, toglie il rossore, il gonfiore, lenisce la pelle infiammata durante la seduta del tatuaggio e la difende dai microrganismi nocivi.

Quando preoccuparsi?

Una pelle invece molto arrossata e soprattutto per moltissimi giorni dopo la seduta dal tatuatore, potrebbe essere la spia di un’infezione. Sia chiaro, se tutto è stato eseguito con cura e da professionisti, si tratta di una condizione assolutamente molto rara, ma non impossibile. Se notate quindi un rossore sospetto e soprattutto che non sparisce con l’uso dei classici prodotti after care, è bene rivolgersi prima al tatuatore di fiducia e ovviamente ad un medico.

Croste sul tatuaggio: cosa sono e perché compaiono sulla pelle

Chi si tatua per la prima volta, giustamente, non sa come si trasformerà il tatuaggio nuovo una volta eseguito. Chiaramente i professionisti si prodigano in spiegazioni, ma spesso chi si è appena tatuato è talmente emozionato e carico di adrenalina che non ascolta bene ciò che gli si viene detto!

Ecco allora che quando compaiono le prime crosticine che indicano il processo di cicatrizzazione del tattoo qualcuno potrebbe agitarsi e iniziare a chiedersi come far diventare “liscio” il tatuaggio in fretta per tornare ad avere una pelle sana.

Come vi abbiamo già anticipato in realtà le croste sul tatuaggio sono normali, non sono sintomo di una pelle malata, anzi. Sono la via verso la guarigione e i tatuatori si raccomandano sempre di non grattare il tattoo, di non staccare le crosticine e di tenerlo sempre idratato proprio per accelerare la guarigione.

Esistono infatti dei prodotti after care come il Dermoregolatore consigliato per un uso continuativo anche a casa in tutto il primo mese dopo il tattoo visto che aiuta la pelle a cicatrizzarsi prima e quindi a velocizzare la guarigione del nuovo tatuaggio che diventerà finalmente liscio e senza crosticine.

Cosa fare se un tatuaggio fa infezione?

Può capitare però che un tatuaggio, durante le varie fasi di guarigione, faccia infezione. I motivi per cui questo accade sono i più svariati anche se la maggior parte delle volte capita per scarsa igiene.

Se non vi affidate ad un tatuatore esperto il rischio di contrarre delle infezioni è alto. È importante che vengano usate e rispettate tutte le norme igieniche che ogni tatuatore esperto normalmente metta in atto. Altre volte però un tatuaggio può fare infezione anche per colpa di una cura sbagliata. Vediamo allora cosa fare se un tattoo si infetta.

Rossore e prurito sul tatuaggio: quando non vanno sottovalutati

La prima cosa da fare in caso di infezione del tatuaggio è non sottovalutarla! Se notate infatti che dopo qualche giorno dalla seduta dal tatuatore la pelle è sempre rossa, prude e compaiono anche delle vescicole con del pus, molto probabilmente è in corso un’infezione. Se questi sintomi compaiono dopo pochi giorni, potrebbe essere una infezione asettica acuta. Altrimenti si tratta di una infezione batterica o virale.

In ogni caso, non fatevi delle diagnosi a casa, rivolgetevi sempre al vostro medico curante. Soprattutto se doveste avere anche la febbre. 

Generalmente la prognosi delle infezioni dei tatuaggi è buona. Bastano infatti delle creme antibiotiche locali da applicare più volte al giorno per risolvere la situazione. In caso di dolore il medico può anche prescrivervi degli anti-infiammatori per risolvere l’infezione in modo rapido e senza conseguenza. Se invece l’infezione è batterica o virale è importante sottoporsi agli esami specifici per capire le origini e i responsabili e procedere con la cura più corretta e adatta per la situazione. 

Dopo questo viaggio nel mondo della salute della pelle tatuata non ci resta che lasciarvi con un piccolo promemoria: il vostro tatuaggio appena fatto va trattato un po’ come una piccola ferita e quindi bisogna lavarsi le mani prima di toccarlo, pulire la zona e seguire sempre le indicazioni che vi vengono date dal vostro tatuatore di fiducia!

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